In occasione della preparazione di Antonio D’Aquino, Milos in Mare Fuori, per l’evento di ManInTown e Moschino, abbiamo fatto due chiacchiere con lui.
Mare Fuori è una serie che conoscono tutti, dai più grandi ai più piccoli e che da quando è uscita con la prima stagione nel 2020, ha iniziato una grande scalata conquistando milioni di telespettatori.
Non solo la trama e gli argomenti trattati, ma anche i personaggi scelti per ogni ruolo hanno appassionato e fatto sì che ogni persona, guardando la serie, si sentisse vicina a quel personaggio.
Antonio, classe 1999, nato a Castellammare di Stabia ha sempre voluto fare l’attore, infatti sin da piccolo si divertiva ad imparare le battute dei suoi personaggi preferiti una volta tornato dal cinema. A 18 anni si iscrive alla scuola di recitazione La Ribalta e dopo 7 mesi arriva il provino di Mare Fuori.
Antonio nella serie interpreta un ruolo importante: Milos è uno dei ragazzi del carcere minorile di Nisida e si trova ad affrontare una serie di pregiudizi.
Il messaggio che mi impegno a lanciare attraverso il mio personaggio riguarda ovviamente la questione omosessualità, perché tutti devono arrivare a capire che è una cosa normale e che la discriminazione e la cattiveria non rendono umani.
“Mare Fuori sta cambiando le carte in tavola” ci dice Antonio, “perché attraverso la semplicità dei fatti quotidiani, vengono raccontate vite difficili e pesanti: i ragazzi si rivedono nei personaggi e i genitori capiscono cosa lasciare e insegnare ai propri figli”.
Il grande successo della serie è dovuto anche a questo, alla possibilità di immedesimarsi nei personaggi, prendendo il coraggio necessario per affermare la propria idea e per non sentirsi giudicati.
Calarsi nei panni di un nuovo personaggio non è mai semplice, né a livello pratico né a livello psicologico. In questo caso Antonio ci ha raccontato che psicologicamente è stato difficile perché aveva timore del dopo, di cosa sarebbe successo a lancio avvenuto, mentre a livello umano e concreto ha ammesso di non aver avuto grandi difficoltà perché è riuscito ad entrare subito nel ruolo e anche il riscontro è stato positivo.
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