Raccontare l’artigianato non è semplice. C’è tanta praticità, ma soprattutto passione. Quest’ultima è quella che manda avanti da tre generazioni il Calzolaio Santino a Monterotondo, in provincia di Roma.

Tutto inizia nel 1936 quando Manlio Valentini, nonno dell’attuale proprietaria, decide di avviare questa attività a Mentana, paese confinante con Monterotondo, tramandando poi la tradizione al figlio Santino, che a sua volta l’ha tramandata a Tiziana, colei che ad oggi si occupa del Calzolaio con l’aiuto del marito. Ma non finisce qua, infatti la figlia minore di Tiziana, diciannovenne, ha da poco intrapreso questo stesso percorso.
La storia di questo mestiere parte da molto lontano, più o meno dagli anni del Medioevo, quando scarpe e accessori venivano realizzati e riparati a mano. Negli anni Cinquanta poi, con lo sviluppo dell’industrializzazione e quindi l’implemento delle macchine, questo mestiere, come molti altri, subì una svalutazione. Inoltre, se prima in ogni paese c’era il calzolaio di fiducia, oggi non è più così perché si tende a buttare e ricomprare in modo compulsivo.
Proprio con la proprietaria abbiamo affrontato due macro argomenti: da una parte la rarità delle calzolaie donne in Italia, che ad oggi sono circa 80 e dall’altra l’importanza del riciclare e riparare vecchi articoli di pelletteria e non solo, piuttosto che buttarli a favore di nuovi o di prodotti realizzati con materiali sintetici.


Se oggi si ricerca sempre più la parità di genere, anche nel lavoro, è importante sottolineare che per molti aspetti siamo ancora molto lontani dall’obiettivo. Come detto in precedenza, questa occupazione in Italia è svolta solo da 80 donne, che stanno però cercando di rilanciare un’attività attribuita in passato solo agli uomini. Tiziana ci ha raccontato che soprattutto all’inizio del suo lavoro era difficile far fidare di sé le persone, perché vedendo una donna in quell’ambiente, si sentivano subito in dovere di giudicare, piuttosto che giudicare solo a lavoro ultimato, per le sue capacità e non per altro.
Ovviamente, oggi che tutti la conoscono, questi problemi non esistono più.

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