Emilio Pucci: il principe delle stampe

Pilastro della moda italiana, avanguardista e precursore dello sportswear – sportychic

Modelle sul tetto di Palazzo Pucci, collezione spring/summer del 1967, courtesy @emiliopucci

Emilio Pucci nasce il 20 novembre 1914 a Napoli da una famiglia di origine nobile di Firenze, prendendo il titolo di Marchese di Barsento.
È un personaggio eclettico: stilista, politico, aviatore e sciatore provetto, tanto che questa sua predisposizione allo sci lo avvicina poi alla moda. Vince una borsa di studio per il Reed College in Oregon, dove disegna l’uniforme della squadra di sci universitaria.
Nel secondo dopoguerra decide di trasferirsi in Piemonte per diventare maestro di sci, ma questa parentesi della sua vita dura molto poco, poiché asseconda la sua inclinazione all’arte e si interessa al mondo della moda, che lo scopre da subito un visionario creativo.
A dargli notorietà nel 1947 è una fotografia di Toni Frissell pubblicata su Harper’s Bazaar negli Stati Uniti, nella quale appare con una tuta da sci fluo piuttosto moderna, disegnata per se stesso.
Da quello scatto si scatena un’onda di ammirazione, affetto e apprezzamento per il suo estro creativo, che lo spinse a realizzare abiti femminili.
Allestisce un atelier nel palazzo della famiglia Pucci al centro di Firenze e inizia a lavorare a stretto contatto con alcuni produttori tessili in Italia per brevettare dei tessuti elastici e innovativi.
Nel 1950 apre la sua prima boutique sull’Isola di Capri, dove concepisce un abbigliamento comodo ma chic, dai colori vivaci. Quello che noi oggi consideriamo uno stile sporty-chic: pantaloni Capri, camicie in twill di seta, tessuto molto versatile, top in jersey e sandali aperti.

La prima sfilata e la liberazione della donna

Il 12 febbraio 1951 si tiene a Firenze presso Villa Torrigiani la prima sfilata di moda organizzata da Giovanni Battista Giorgini, colui che viene riconosciuto come padre del Made in Italy. È un evento al quale partecipano 10 marchi italiani che lanciano la moda italiana nel mondo.
Pucci porta in passerella abiti dalle linee sensuali e fluide che seguivano perfettamente il corpo femminile. Un tipo di abbigliamento comodo e non costretto, elegante ma senza troppi fronzoli che potesse accompagnare le donne in intere giornate.
Caratteristiche le stampe che lo consacrano come “Il Principe delle stampe” : motivi originali e colori brillanti, fantasie optical, tessuti di altissima qualità e morbidi, soffici come l’organza e la seta.
Le collezioni firmate Emilio Pucci erano estremamente alla moda, pratiche e con un costo contenuto, contrariamente all’alta sartoria. Si fa così precursore del prêt-à-porter “firmato” che negli anni a venire farà da effetto domino per l’intero settore moda.
Facendo un mix del suo estro e dei paesaggi che visitava, ne esce un connubio perfetto di colori che divenne poi il segno distintivo del design firmato Pucci. Le sue combinazioni da colorista sono immediatamente riconoscibili, emanano energia, gioia e soprattutto consentono ai design degli abiti di rimanere semplici ma al contempo particolari.


La moda e la visione creativa e all’avanguardia di Emilio Pucci continuano ad essere trasmesse ancora oggi nella moda contemporanea, in cui influenzano intere generazioni.
La sua eredità continua ad essere un punto di forza per la nascita del Made in Italy e soprattutto un pilastro nel concetto dell’abbigliamento sportivo italiano di lusso.
Il 4 maggio ci sarà un ritorno a casa. La Maison Emilio Pucci, sotto la direzione creativa di Camille Miceli, sfilerà a Firenze, per presentare la nuova collezione, omaggiando il suo fondatore e il luogo dove tutto è cominciato.

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