Endometriosi e relazioni: il racconto di Ludovica

Le relazioni non sono una cosa semplice e possono diventare ancora meno semplici se ad uno dei membri della coppia viene diagnosticata una malattia cronica invalidante come l’endometriosi.

Ludovica si è aperta con noi raccontandoci in che modo la malattia ha compromesso la sua vita e in particolare la sfera sessuale.    

“Io non valgo meno come donna a causa della mia malattia.”

Tutto inizia con dei dolori molto forti durante le mestruazioni e perdite abbondanti, per poi raggiungere il picco a maggio 2021 quando Ludovica si ritrova a perdere molto peso, entrando in uno stato di amenorrea (che peggiorerà i suoi sintomi al ritorno delle mestruazioni). Da questo momento, a causa dei dolori che peggioravano ad ogni pasto, inizia ad avere un brutto rapporto col cibo.

Iniziano le visite e le analisi e dopo tre mesi, il terzo gastroenterologo incontrato, le diagnostica una gastrite nervosa provocata dallo stress.

Ludovica non crede molto a questa diagnosi e inizia a cercare su internet, scoprendo l’endometriosi, che sembrava coincidere con tutti i suoi sintomi. Cerca una ginecologa specializzata convinta di soffrire di questa malattia e la dottoressa le conferma la presenza di endometriosi. A gennaio, vista la gravità dei dolori e la grandezza della ciste, la indirizza da un chirurgo per essere operata.

A marzo l’intervento e da quel momento tre mesi senza dolori, riprendendo una vita normale, con sport annesso. Ma a luglio, dopo aver ripreso a lavorare, ha una ricaduta con collasso dell’ovaio e conseguente emorragia, probabilmente dovuta agli sforzi.

Ma in che modo tutto questo ha inciso nella sua vita sessuale? (e non solo)

Ludovica come prima cosa ci ha raccontato di avere accanto a sé, fortunatamente, una persona meravigliosa, che sin dalla diagnosi ha trattato la malattia come se fosse anche la sua. Questa non è una cosa da poco quando ti trovi a non riuscire ad avere rapporti e a sentirti obbligata a doverli avere, perché è questo ciò che succede. 

Quando le abbiamo chiesto come la facesse sentire il fatto di sapere di non riuscire ad avere rapporti senza dolore, ci ha risposto che ciò non la fa sentire in difetto, ma le fa domandare “perché a me?”, che è la domanda che attanaglia un po’ tutte le persone affette dalla malattia. Domanda che le sorge anche quando si ritrova a non poter mangiare alcuni cibi o a non poter indossare un paio di jeans perché troppo stretti e dolorosi.

Ciò che l’aiuta in quei momenti di intimità è concentrarsi su altre sensazioni che prova e non solo sul dolore, oltre che sentire la persona accanto a sé dolce e comprensiva.

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