Lo sguardo femminile nella fotografia di moda

Quando Laura Mulvey, teorica cinematografica femminista, si è iniziata ad occupare di male gaze nel 1975, ovvero sguardo maschile, quasi in automatico si è contrapposto a questo il female gaze, ovvero lo sguardo femminile, che è stato preso in considerazione in molti ambiti diversi arrivando anche alla fotografia di moda. Lo sguardo maschile a cui si fa riferimento è quello degli uomini eterosessuali che rappresentano le donne come oggetti del desiderio maschile, portando anche un pubblico di sesso o orientamento diverso ad adottare questo stesso sguardo.

Cinque donne che si tengono per mano e camminano insieme in fila, agosto 1935, Toni Frissell

Il Novecento

Il Novecento è un periodo che ha portato molte innovazioni e di conseguenza molti cambiamenti per il mondo intero e in particolar modo per le donne. Prima di questo momento le donne si occupavano esclusivamente della casa, non avevano una vita pubblica, non potevano occuparsi di politica, non potevano possedere beni o proprietà ed erano considerate degli oggetti che passavano dal padre al marito senza possibilità di scelta.

Yva, pseudonimo di Else Ernestine Neuländer-Simon, fotografa tedesca di origini ebraiche vissuta tra il 1900 e il 1944, è stata una tra le prime fotografe di moda e una delle prime donne a lavorare nella pubblicità. Ha cercato di affermare la propria personalità e il proprio lavoro anche andando contro i principi e le ideologie del periodo storico in cui viveva, infatti, nonostante il nazismo cercò di non arrendersi spingendosi sempre più avanti e ampliando il suo studio fotografico mentre Hitler obbligava alla chiusura tutte le attività commerciali.

Yva non è molto conosciuta, al contrario del fotografo di moda che iniziò la carriera come suo assistente: Helmut Newton.

Senza titolo, ca. 1932, Else Ernestine Neuländer-Simon

Verso gli anni Duemila

Tra fine Novecento e inizio anni Duemila, il tema del femminismo inizia a diventare materia di studio.

Ellen Von Unwerth rappresenta il perfetto esempio di donna emancipata, che fa della sua vita ciò che vuole, iniziando la sua carriera come modella per poi passare, dopo dieci anni, dietro la macchina fotografica affermandosi come una delle fotografe contemporanee più rilevanti.
Negli ultimi anni ha realizzato una mostra, nel 2018 a Stoccolma e nel 2020 a New York, per festeggiare i suoi 30 anni di carriera come fotografa e in particolare come fotografa delle donne, il suo più grande interesse.

Naomi Campbell e Kate Moss, 1996, Vogue America, Ellen Von Unwerth

La donna come fotografa di moda si è affermata ormai molto tempo fa ma per qualche ragione quando si parla di questo mestiere, soprattutto per quanto riguarda il Novecento, si fa riferimento a fotografi uomini. Helmut Newton, Richard Avedon, Steven Meisel e Mario Testino sono figure che hanno indubbiamente dato un forte impulso alla fotografia di moda ma di certo non sono stati gli unici.

Frances McLaughlin-Gill, fotografa americana vissuta tra Novecento e Duemila, è stata la prima fotografa a firmare un contratto con Vogue nel 1943. Ciò rappresenta un fatto molto importante perché da questo momento le donne iniziavano ad essere ritratte in modo più semplice, senza troppa rigidità o costrizioni, proprio perché a fotografarle erano delle altre donne. Molti suoi scatti sono ancora oggi attuali ma sono in pochi a conoscere la vita di quest’artista che ha segnato un grande capitolo nella fotografia di moda dell’ultimo secolo e che continua a essere una maestra per molti giovani artisti.

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