“La pittrice degli occhi grandi e tristi”, il furto d’identità, un problema alla nascita che la porterà al successo e l’omaggio di artisti importanti.

Nata sotto il nome di Peggy Doris Hawkins, ha una caratteristica sin dall’età infantile che la porta all’unicità nel suo modo di vedere il mondo. Cresce con una seria problematica all’udito che la porta sin da subito a concentrarsi sullo sguardo delle persone che si trova davanti.
È solo una bambina quando inizia ad approcciarsi all’arte: schizza su alcuni fogli ritratti di angeli con occhi enormi, occhi che diverranno poi il simbolo della sua identità artistica.
La ricordiamo così nel giorno della sua nascita.
La pittrice dagli occhi grandi e tristi
Tramite pittura ad olio ritrae persone, sia adulti che bambini, ma anche animali con questi occhi enormi e tristi, a tratti malinconici.
Davanti ad un suo dipinto quasi onirico, lo spettatore sembra messo nella condizione di ricercare l’anima del soggetto quasi da rimanerne ipnotizzato.
Ogni opera trasmette una sensazione di inquietudine, come se quel quadro avesse un’anima capace di spogliare chi guarda, fino al punto da non riuscire a staccargli gli occhi di dosso.

Il furto d’identità
Il suo secondo matrimonio la porta a prendere il cognome di suo marito, Walter Keane, un riconosciuto uomo d’affari.
Inizia così la strada verso il furto d’identità: ogni opera viene firmata dalla pittrice con Keane, dettaglio che porta il marito ad approfittarsi della situazione iniziando a spacciare le opere per sue.
Entra in un oblio in cui passa intere giornate chiusa in casa a dipingere, senza avere nessun tornaconto personale e soddisfacente.
Quando viene a conoscenza del misfatto, diversi anni dopo, divorzia dal marito e grazie ad una trasmissione radiofonica esce allo scoperto rivendicando le sue opere.
Omaggiata dai Grandi
È celebrata da Andy Warhol che la riconosce come un’artista a tutti gli effetti della Pop Art.
La corrente artistica che per eccellenza riconosce il talento non soltanto nel metodo accademico, ma che può sfociare in qualunque spazio.
Nel 2014 Tim Burton, grande ammiratore della pittrice, racconta la sua storia con Big Eyes, il film che l’ha fatta conoscere ancora di più al grande pubblico come donna e come artista.
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