L’indagine di Legambiente del 2022, in cui sono stati coinvolti 834 volontari in 53 spiagge di 14 regioni, rivela che sulle spiagge italiane si trovano 834 rifiuti ogni 100 metri, una media di 8 rifiuti a ogni passo, di cui l’84% in plastica e il 46% in oggetti monouso.

La direttiva europea SUP (Single Use Plastics) prevede la riduzione di alcuni oggetti in plastica monouso, il divieto di produzione e immissione nel mercato di alcuni prodotti monouso specifici e l’obbligo di marcatura per quegli oggetti in plastica monouso consentiti.
Se, da una parte, la pandemia ha favorito il calo dell’inquinamento grazie a un minor numero delle automobili circolanti, dall’altro ha causato una degenerazione importante sul fronte dei rifiuti: l’utilizzo di mascherine, guanti in lattice e altri prodotti usa e getta hanno portato a un aumento significativo dei rifiuti.
Oltre a Legambiente, sul territorio italiano sono presenti varie organizzazioni a favore dell’ambiente e della sua salvaguardia, le quali operano attraverso campagne di sensibilizzazione e attività di volontariato per la rimozione dei rifiuti.


Una di queste è Ostia Clean-Up, una Odv gestita da un gruppo di ragazzi di Ostia, accomunati da un profondo rispetto per il mare, le spiagge e la natura nella sua interezza.
Dopo aver partecipato a uno dei loro ultimi Clean-Up Day, siamo rimasti colpiti dalla serietà e la passione che i ragazzi mettono nell’organizzazione e la gestione delle attività, a partire dalla logistica fino ad arrivare al coinvolgimento di volontari di tutte le età.
Per questo abbiamo deciso di richiedere un’intervista a uno dei ragazzi responsabili dell’organizzazione, Federico, che ci ha illustrato il progetto nei minimi dettagli, dalla sua fondazione alla divisione dei compiti e tutto il lavoro che si nasconde dietro i risultati ottenuti.
La storia
Ostia Clean-Up nasce quattro anni fa quasi per gioco, ma con lo scopo di fare qualcosa di concreto, grazie a Giordano Margaglio, Bruno Morandi e Alessio d’Innocenzo. L’attività inizia con l’organizzazione dei clean-up e conosce una crescita rapida nel corso degli anni seguenti grazie a numerose donazioni, partnership, collaborazioni, bandi europei e finanziamenti indiretti.
Con i clean-up, vengono gradualmente introdotte nuove iniziative, come i workshop nelle scuole, le campagne digitali di sensibilizzazione e Bibliot-Eco, la prima “biblioteca ecologica” di Roma, dove è possibile scambiare 5 bottiglie di plastica vuote con un libro in omaggio. L’iniziativa, che riscuote sempre un notevole successo, è volta a sensibilizzare i partecipanti sull’interconnessione tra cultura e informazione da una parte e ambientalismo, rispetto civico e sostenibilità dall’altra.
I workshop con gli studenti giocano un ruolo molto importante nell’opera di sensibilizzazione: è emerso che gli adolescenti dimostrano un maggiore interesse se coinvolti attivamente nelle attività pratiche, quali laboratori e rimozione dei rifiuti. Al contrario, l’attenzione viene a mancare quando partecipano alle conferenze e alle lezioni tradizionali. Infatti, recentemente Ostia Clean-Up ha aderito al progetto di alternanza scuola-lavoro, in cui i ragazzi vengono inseriti in attività di laboratorio e sono coinvolti attivamente nei progetti riguardanti la raccolta differenziata e le iniziative volte a preservare spiagge e aree naturali.

Importanti collaborazioni
Ostia Clean-Up, inoltre, stringe importanti sodalizi con altre associazioni aventi la medesima visione, come ad esempio Save the Children che, grazie al movimento giovani, ha contattato l’associazione per organizzare una mattinata di laboratorio sulla gestione delle crisi, le catastrofi naturali e sulla cittadinanza attiva. I ragazzi di Save the Children sono stati successivamente coinvolti in un clean-up a porte chiuse, per un totale di due giornate ininterrotte di collaborazione.
Un’altra importante partnership è quella con il Giro d’Italia, che ha portato a Ostia, la quarantesima tappa del giro, la pratica svedese del plogging, un’attività sportiva consistente nell’unione tra corsa e raccolta dei rifiuti.
Altre associazioni ambientaliste
Ma Ostia Clean-Up non è la sola associazione ambientalista presente sul territorio italiano (e per fortuna!). Di lavoro ce n’è abbastanza per tutti, infatti a Roma esistono anche Retake e Plastic Free. Citiamo anche Piantando, un’associazione benefit che sostiene progetti di impatto ambientale e sociale in modo concreto, certificato e trasparente.
A livello italiano citiamo invece Archeoplastica. Progetto nato con l’intento di creare un museo virtuale nel quale mettere in mostra riproduzioni 3D dei rifiuti trovati sulle spiagge e analizzarne il deterioramento.
Per concludere, sono veramente numerose le associazioni e le persone disposte a impegnarsi nella causa ambientalista. A volte basta veramente poco per apportare un piccolo miglioramento che, sommato al contributo degli altri, può generare un cambiamento concreto e quantificabile.
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