Street Art: born to be wild

La Street Art ha origine dalla corrente del graffitismo nei primi anni ’70, quando appaiono per la prima volta su strade, treni e ponti di New York i primi disegni colorati realizzati tramite bombolette spray: i murales rappresentano la voce di coloro che vengono emarginati dalla società, confermando ancora una volta l’arte come mezzo politico.

Con il passare degli anni questa nuova corrente si diffonde nel resto d’Europa e nascono molti nuovi artisti che si identificano lasciando dei “tag” sulle loro opere. Vento di novità che porta con sé sono gli strumenti e le tecniche utilizzate per realizzare i disegni, tra questi: sticker, pencil, pennarelli, marker di acrilici adatti a qualsiasi superficie.

Noto come il primo street artist in assoluto è Cornbread, all’anagrafe noto come Darryl McCray. I suoi disegni sono apparsi per la prima volta a Philadelphia alla fine degli anni ’60, ma oggi considerato pioniere di questo campo artistico è Bansky, street-artist di Bristol e uno dei più celebri esponenti della Guerrilla Art, l’arte di strada anonima. Attivo sin dagli anni ’80 con disegni e murales che criticano fortemente la società, l’etica e la politica, Bansky rientra nel gruppo degli street-artist che a partire dagli anni Duemila hanno preso parte alla rivoluzione stilistica della Street Art, proponendo idee e tecniche innovative. Tra i suoi murales più celebri ‘Kissing Coppers’ e ‘The Flower Thrower’ realizzati con la tecnica dello stencil.

Lo scopo della Street Art diventa contrastare la comunicazione di massa e raggiungere sempre più persone. Seppur nasce in America, la Street arriva anche in Italia grazie a diversi esponenti: Pao, Bros, Ericailcane, OrticaNoodles, Jorit e Blu.

Si conferma all’avanguardia in questo campo artistico la città di Milano: il comune ha infatti messo a disposizione 100 muri liberi dislocati in 70 zone della città per chiunque voglia esprimersi liberamente, ma la città stessa è già piena di queste opere. Tuttavia, se Milano rappresenta un ottimo esempio di città di pari passo con l’arte di strada, è Bologna la città della Street Art: in qualsiasi via, strada, vicolo o ponte è possibile ammirare un graffito, una scritta o un disegno riconducibile a questo campo artistico.

Anche Roma non manca all’appello: i quartieri Ostiense e San Basilio sono quelli con la più alta concentrazione di opere urban. E proprio qui, nella città eterna, nasce il M.U.R.O Museo di Urban Art di Roma, un vero e proprio spettacolo a cielo aperto.

Spostandoci al sud, Napoli spicca tra tutte per la presenza dell’opera “La Madonna con la pistola” di Bansky, una denuncia sociale del rapporto tra criminalità organizzata e religione.

Sin dai suoi esordi la Street Art è da sempre veicolo di messaggi importanti e denunce sociali, oggi infatti acquista maggiore popolarità con la generazione Z molto legata ai temi contemporanei.

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